Il dato è tratto #3 – AI ACT: passo avanti o passo in ritardo?

L’Unione Europea approva l’AI Act: regolamentare l’Intelligenza Artificiale in un mondo in rapida evoluzione

Il 2024 segna una pietra miliare nella storia della regolamentazione tecnologica con l’approvazione definitiva dell’AI Act da parte del Consiglio dell’Unione Europea. Questa nuova legislazione, la prima del suo genere a livello mondiale, ha l’obiettivo di stabilire uno standard globale per la regolamentazione dell’intelligenza artificiale (IA), un settore in cui l’UE è rimasta indietro rispetto a Stati Uniti e Cina. Tuttavia, l’implementazione di questa normativa dovrà affrontare sfide significative, tra cui il recepimento nei vari Stati Membri, che potrebbe ritardarne l’efficacia in un contesto tecnologico in continua evoluzione.

L’approccio basato sul rischio dell’AI Act

L’AI Act adotta un approccio basato sul rischio, dove la severità delle regole è proporzionale al potenziale danno che un sistema di IA potrebbe causare alla società. I sistemi di IA vengono classificati in base ai rischi che comportano:

  • Rischio limitato: questi sistemi sono soggetti a obblighi di trasparenza minimi
  • Alto rischio: questi sistemi devono rispettare una serie di requisiti e obblighi stringenti per poter accedere al mercato dell’UE
  • Rischio inaccettabile: sistemi come la manipolazione cognitivo-comportamentale e il punteggio sociale sono banditi

Ad esempio, l’uso dell’IA per la polizia predittiva basata sulla profilazione e la classificazione delle persone mediante dati biometrici in base a categorie sensibili come razza, religione o orientamento sessuale, è vietato.

Impatti e obiettivi dell’AI Act

L’AI Act mira a promuovere lo sviluppo e l’adozione di sistemi di IA sicuri e affidabili sia da parte di attori pubblici che privati nel mercato unico dell’UE. Un obiettivo cruciale è garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini, stimolare gli investimenti e l’innovazione nel campo dell’intelligenza artificiale in Europa. Questo include la promozione di sistemi di IA che rispettino la privacy, siano trasparenti e permettano l’intervento umano quando necessario.

Struttura di governance e sanzioni

Per garantire una corretta applicazione delle norme, vengono istituiti diversi organi di governance:

  • Ufficio per l’IA all’interno della Commissione Europea per far rispettare le regole comuni
  • Panel scientifico di esperti indipendenti a supporto delle attività di contrasto
  • Comitato per l’IA con rappresentanti degli Stati Membri per consigliare e assistere nella corretta applicazione della legge
  • Forum consultivo per le parti interessate per fornire competenze tecniche al comitato e alla Commissione

Le sanzioni per le violazioni della legge sono proporzionali e severe, fissate in percentuale del fatturato annuo globale dell’azienda colpevole o in un importo predeterminato, a seconda di quale sia il più elevato. Le PMI e le start-up sono soggette a sanzioni amministrative proporzionali, incoraggiando comunque l’innovazione ma con responsabilità.

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Le sfide del recepimento nei singoli Stati Membri

Nonostante l’approvazione dell’AI Act rappresenti un passo avanti significativo, la sua implementazione richiederà tempo. L’atto legislativo entrerà in vigore venti giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE e sarà applicabile due anni dopo, con alcune eccezioni per disposizioni specifiche. Questo periodo di transizione è necessario per permettere agli Stati Membri di adattare le proprie normative nazionali al nuovo quadro europeo.

Tuttavia, questo processo di recepimento non sarà privo di sfide. La tecnologia dell’IA si evolve rapidamente e le normative rischiano di rimanere indietro rispetto agli sviluppi tecnologici. Gli Stati Membri dovranno affrontare l’arduo compito di implementare efficacemente queste norme senza ostacolare l’innovazione e mantenendo un equilibrio tra sicurezza, trasparenza e progresso tecnologico.

Impatti sul mercato e sulla società

La nuova legge sull’IA avrà un impatto significativo sul mercato e sulla società. Da un lato, le aziende dovranno adattarsi a nuovi requisiti di trasparenza e sicurezza, che potrebbero comportare costi aggiuntivi. Dall’altro, i consumatori beneficeranno di una maggiore protezione e fiducia nell’uso delle tecnologie basate sull’IA.

Inoltre, l’AI Act potrebbe stimolare una maggiore cooperazione tra i paesi membri dell’UE, promuovendo una condivisione di conoscenze e best practice nel campo dell’intelligenza artificiale. Questo potrebbe portare a una standardizzazione delle tecnologie e dei processi, facilitando l’interoperabilità e la competitività delle aziende europee a livello globale.

Promuovere l’innovazione con le sandbox regolamentari

Un elemento innovativo dell’AI Act è l’introduzione delle sandbox regolamentari per l’IA. Questi ambienti controllati permetteranno lo sviluppo, il test e la convalida di sistemi di IA innovativi in condizioni reali. Le sandbox regolamentari offriranno un’opportunità unica per le aziende di sperimentare nuove tecnologie e modelli di business in un contesto sicuro, accelerando l’innovazione senza compromettere la sicurezza e i diritti fondamentali.

In conclusione, l’approvazione dell’AI Act rappresenta un passo storico verso la regolamentazione dell’intelligenza artificiale a livello globale. Sebbene l’implementazione richiederà tempo e sforzi da parte degli Stati Membri, questa legislazione offre un quadro solido per garantire lo sviluppo di tecnologie di IA sicure, affidabili e rispettose dei diritti fondamentali.

L’UE, con questa legge, non solo protegge i suoi cittadini, ma stabilisce anche un esempio per il resto del mondo su come bilanciare l’innovazione tecnologica con la responsabilità etica e sociale. Tuttavia, sarà fondamentale monitorare e adattare continuamente la normativa per tenere il passo con i rapidi cambiamenti tecnologici, assicurando che l’Europa rimanga competitiva e all’avanguardia nel campo dell’intelligenza artificiale.

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